La produzione di vino non è solo un’arte antica e affascinante. È anche e soprattutto lavoro.
Un lavoro che nelle cantine vinicole può nascondere pericoli insidiosi, a volte invisibili, potenzialmente letali. Ecco quali sono, come riconoscerli e cosa fare.
Di cosa stiamo parlando? Per esempio, dei rischi di rimanere intrappolati in serbatoi, cisterne e simili o della presenza di sostanze tossiche o asfissianti, avvertibile solo con specifici strumenti di rilevazione.
Tecnicamente si parla di rischi derivanti da lavoro in spazi confinati o sospetti di inquinamento.
Nelle cantine vinicole questi rischi generalmente non sono costanti, ma sono legati a fasi precise del ciclo di produzione dei vini o a lavori svolti pochi giorni all’anno o in maniera occasionale.
Per questo motivo può essere più difficile identificare le situazioni che possono mettere in pericolo la propria vita o quella degli altri.
Per non sottovalutare queste situazioni è fondamentale:
- conoscere i rischi
- individuare i luoghi e le attrezzature che sono ambienti confinati o sospetti di inquinamento
- gestire correttamente questi rischi, con informazione e formazione ai lavoratori e procedure adeguate.
Ciò vale per le imprese di tutte le dimensioni, anche per le piccole e microimprese, perché il datore di lavoro ha precise responsabilità nei confronti dei propri collaboratori, che siano familiari, soci, dipendenti, lavoratori stagionali o personale di aziende esterne.
Tanto più considerando che, per il biennio 2024 – 2025, nell’ambito del Piano Nazionale della Prevenzione sono previsti controlli mirati da parte delle ASL in materia di salute e sicurezza sul lavoro nel comparto agricoltura.
1. Conoscere i rischi: cosa sono gli spazi confinati o sospetti di inquinamento
2. Individuare gli ambienti confinati: a cosa prestare attenzione
3. Gestire i rischi: cosa fare per eliminare o ridurre i rischi
1. Conoscere i rischi: cosa sono gli spazi confinati o sospetti di inquinamento
Il primo aspetto importante è sapere cos’è uno spazio confinato o sospetto di inquinamento.
Per “ambiente confinato” si intende uno spazio chiuso, caratterizzato da aperture di accesso limitate o ristrette e da una ventilazione naturale sfavorevole.
In generale uno spazio confinato non è progettato per la presenza continuativa di un lavoratore, che però può accedervi per eseguire all’occasione delle attività lavorative.
In spazi di questo tipo, in presenza di agenti chimici pericolosi (come gas, vapori, polveri) o in mancanza di ossigeno, possono avvenire infortuni gravi o mortali.
Tra i rischi più gravi tipici degli spazi confinati ci sono quelli di asfissia, intossicazione, annegamento. Rischi che in caso di incidente possono coinvolgere anche i soccorritori, se non sono informati e preparati.
Si tratta quindi di ambienti a cui va posta particolare attenzione e che rientrano nel campo di applicazione del DPR 14 settembre 2011 n. 177[1] oltre che del Testo Unico della sicurezza sul lavoro (D. Lgs. 81/08).
2. Individuare gli ambienti confinati: a cosa prestare attenzione
Ad oggi non esiste un elenco completo dei luoghi considerati spazi confinati o sospetti di inquinamento e in alcuni casi può essere difficile identificarli.
Perciò è necessaria un’analisi attenta per definire se e in quali circostanze determinati luoghi di lavoro sono assimilabili a spazi confinati o sospetti di inquinamento.
In questa valutazione è utile fare attenzione ai seguenti aspetti[2].
Si tratta di spazio confinato o sospetto di inquinamento se… |
– Il luogo di lavoro è parzialmente o completamente chiuso |
– Il luogo di lavoro non è progettato per essere occupato in modo continuativo da un lavoratore |
– L’ingresso o l’uscita non sono agevoli in caso di interventi di aiuto, salvataggio, primo soccorso |
– Il luogo non è dotato di adeguata ventilazione (naturale o meccanica) |
– Ci sono infiltrazioni, agenti chimici o processi di lavorazione in grado di modificare l’atmosfera del luogo |
– È accertata o prevedibile la mancanza o l’eccesso di ossigeno |
In presenza anche solo di una di queste caratteristiche va fatto un approfondimento, per capire se il luogo è identificabile come uno spazio confinato o sospetto di inquinamento e va applicata la normativa specifica.
Generalmente, nelle cantine vitivinicole i rischi tipici degli spazi confinati o sospetti di inquinamento riguardano:
- locali non adeguatamente ventilati, dove possono essere presenti gas o vapori prodotti durante la trasformazione delle uve in vino (come l’anidride carbonica) o utilizzati nel processo produttivo (come l’azoto, l’argon o l’anidride solforosa). Prestare attenzione, ad esempio, ai locali dove sono presenti i tini di fermentazione e le aree attigue
- contenitori del vino, fermentini, autoclavi, serbatoi, vasche e attrezzature (come pigiadiraspatrici, presse, ecc.), in cui i lavoratori possono introdursi per eseguire operazioni di manutenzione, pulizia, controllo, regolazione, ecc.
I rischi sono maggiori in fasi del ciclo di lavorazione quali:
- Messa in funzione e manutenzione di attrezzature, macchinari, impianti
- Fermentazione
- Svinatura
- In tutte le operazioni che prevedono l’accesso di lavoratori all’interno di vasi vinari e simili.
3. Gestire i rischi: cosa fare per eliminare o ridurre i rischi
Se in azienda ci sono luoghi con le caratteristiche di spazio confinato o sospetto di inquinamento è fondamentale fare una corretta valutazione dei rischi specifici. La valutazione va fatta considerando tutte le circostanze in cui possono trovarsi i lavoratori, anche quelle non di routine. La valutazione dei rischi va formalizzata nel DVR (documento di valutazione dei rischi).
Sulla base di questa valutazione vanno adottate adeguate misure di prevenzione e protezione, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa specifica. Ne abbiamo parlato in dettaglio nel nostro precedente approfondimento sugli spazi confinati o sospetti di inquinamento e le regole per lavorare in sicurezza.
Esempi di misure di sicurezza per eliminare o ridurre il rischio
- Segnalazione delle aree (cartelli, segnali di pericolo, divieto di accesso ai non autorizzati, ecc.)
- Informazione, formazione e addestramento dei lavoratori, affinché siano in grado di operare in un ambiente confinato o sospetto di inquinamento
- Sorveglianza sanitaria dei lavoratori
- Utilizzo di idonei DPI (per es. dispositivi di protezione delle vie respiratorie, ecc.)
- Utilizzo di strumenti per rilevare la presenza di gas pericolosi (anidride carbonica, azoto, argon, ecc.) e di ossimetro per valutare qualità dell’aria (presenza di ossigeno)
- Definizione di precise procedure organizzative, operative e di emergenza. Le procedure devono essere conosciute e rispettate da tutto il personale
Individuazione delle figure responsabili della verifica e sorveglianza.
È possibile approfondire l’argomento nel documento dell’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) di Pavia: Lavoro in spazi confinati nelle cantine vinicole – Indicazioni operative per la gestione dei rischi.
Come si vede, essere consapevoli dei rischi e adottare adeguate misure di prevenzione e protezione può fare la differenza per la vostra sicurezza e di chi lavora con voi in cantina. Se hai bisogno di ulteriori informazioni, di un supporto per la corretta valutazione dei rischi o per la formazione dei lavoratori, contatta i nostri esperti di sicurezza sul lavoro.
1. Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinati.
2. Tabella elaborata sulla base del “percorso decisionale” proposto dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) nelle sue linee guida: Gestione degli accessi in sicurezza in ambienti confinati o con sospetto di inquinamento o assimilabili, 2020.